Sei tu che controlli le tue scommesse o il contrario? Questa è una domanda a cui un vero scommettitore professionista sa rispondere ad occhi chiusi 😉
Vorrei subito tranquillizzarti, dicendoti che questa non sarà una seduta dallo psicologo. E’ solo un modo per introdurti a quella che si può definire la competenza più importante che uno scommettitore professionista deve assolutamente avere.
Le cose stanno così:
- decidiamo di investire nelle scommesse sportive
- impariamo come investire con le valuebet
- applichiamo il bankroll management scommesse
- cominciamo a macinare scommesse
… sicuro che non manca niente?
I punti che ti ho appena elencato non sono altro che i pezzi del nostro puzzle, ma senza il collante, non ci serviranno proprio a nulla. E qual è questo magico collante? Il mindset!
Il mindset non è altro che il distacco necessario che dobbiamo essere in grado di porre tra la nostra attività di scommettitore professionista e le emozioni provenienti da essa stessa.
Perché è fondamentale avere mindset nelle scommesse?
Ti basta chiederti il perché la legge impone ai bookmaker l’obbligo di citare nelle proprie pubblicità la famosa frase che ‘le scommesse possono creare dipendenza ecc‘.
Pensaci un attimo: addirittura il Governo (che per fare una legge ci mette una vita), si è scomodato per richiedere una cosa del genere! Forse vorrà dire che l’impatto psicologico di un’attività come questa, può davvero essere pericoloso, se gestito male.
Il mindset è misurabile?
Trattandosi di psicologica, le cose si fanno più difficili poiché non stiamo misurando il ROI. Stiamo trattando un qualcosa di non fisicamente tangibile e di astratto.
Tu che leggi questo articolo, magari ti sentirai apposto con te stesso e sicuro del tuo mindset. Ma sei sicuro che sia davvero così? Capiamoci, non voglio che adesso cominci a farti le paranoie. Voglio che cerchi di capire se hai il giusto approccio mentale nelle scommesse o se invece c’è da lavorare.
La sindrome del fumatore
Adesso dirò una cosa che non c’entra nulla: se sei o sei stato un fumatore e hai tentato anche solo una volta di smettere o magari hai smesso, puoi capire benissimo cosa è il mindset nelle scommesse.
Pensa a tutte le volte che il tuo cervello ti trasmette quel dannato input: ‘dai solo una sigaretta, che sarà mai‘. Chi ha un forte mindset regge il colpo e non cede, mentre chi non è abbastanza forte… cede in tentazione.
Voi direte e che sarà mai una sigaretta! Invece chi fuma o fumava sa benissimo come possa bastare una sola sigaretta per innescare nuovamente quel meccanismo ciclico. Quel meccanismo che ogni volta ci porterà a fumare ancora ‘solo’ una sigaretta, ricreando quel dannato circolo vizioso.
Entrare in un circolo vizioso
Con le scommesse accade la stessa identica cosa.
Scenario tipico: è domenica e le nostre scommesse stanno andando male. A questo punto veniamo presi dal forte impulso di voler recuperare. In quel preciso istante, abbiamo due possibilità:
- fare ricorso alla nostra forza interiore che ci ricorda che sarebbe solo una grossa cazzata cercare di recuperare puntando istintivamente
- decidere di puntare sulla prossima partita disponibile, magari il posticipo della serie A. Magari con un grosso importo, nella speranza di recuperare tutto il budget perso nel giorno.
Può succedere che le cose ci vadano male, provando un forte senso di frustrazione o che le cose ci vadano bene. In questo caso il rischio è quello di di dare forza e ascolto a quella mossa azzardata.
Dobbiamo essere in grado di non farci intimorire dalle sconfitte e di non esaltarci troppo per le vittorie. In altre parole, non dobbiamo assolutamente caricare di emozioni le nostre scommesse.
Quindi è sbagliato provare emozioni nelle Scommesse?
Bada bene, non ti sto chiedendo di diventare un robot! E’ ovvio che quando ne sbagli 12 di fila, magari con risultati saltati all’ultimo minuto, un brivido sulla schiena ti possa sfiorare. Ma quell’emozione deve essere limitata a pochi istanti. Ciò che deve avere il sopravvento è la fiducia nel nostro lavoro.
Come è anche ovvio, essere fieri di noi stessi se il nostro margine comincia a diventare sostanzioso. Perché vuol dire che stiamo facendo un ottimo lavoro e dobbiamo continuare così. Continuare così, non aumentare l’importo delle bettate senza logica o fare cose azzardate!
Chiediti se, facendo ad esempio l’impiegato, ti incazzeresti con te stesso se sbagliassi qualcosa sul lavoro. O viceversa, se saresti felice ed esulteresti, laddove ricevessi un qualsiasi riconoscimento a livello professionale.
Io sono stato un impiegato e ti dico che mi è successo di provare sensazioni negative e positive sul lavoro.Eppure fare l’impiegato non ha lo stesso impatto psicologico che può avere fare lo scommettitore professionista.
Fare lo scommettitore professionista non deve essere altro che un lavoro e come in ogni lavoro è giusto provare emozioni. Il punto è che queste emozioni devono essere limitate solo a questo ambito e non condizionare tutta la nostra vita.
Come migliorare il proprio mindset nelle scommesse
Sarò chiaro sin da subito: non esiste una cura o una strategia oggettiva per migliorare il proprio mindset nelle scommesse.
Questo per una banalissima ragione: ognuno ha il proprio carattere, il proprio modo di reagire e di vivere le emozioni. E’ ovvio che quello che funziona per uno, non possa funzionare per tutti. Si tratta di un qualcosa di estremamente soggettivo.
Però ci sono degli accorgimenti fondamentali che è bene prendere in considerazione. L’obiettivo è far sì che il peso psicologico della nostra attività non vada oltre il consentito.
Ad esempio, se sei uno di quegli scommettitori che ambisce a vincere 30 euro al giorno scommesse, probabilmente sei già sulla buona strada. Poiché questo significa che hai capito l’importanza di avere rendimenti bassi, ma soprattutto costanti nel tempo.
Un test fondamentale per valutare il proprio mindset nelle scommesse
Io penso che al mondo, saremo davvero in pochissimi a guardarlo al termine. Te lo dico con tutto il cuore, perché anche io ho dovuto sbatterci parecchio la testa con questo aspetto.
Pensi che sia la stessa cosa, a livello emotivo, guardare il risultato al termine o guardarlo in real time?
Allora fai questo semplice test: scommetti su due partite diverse, che abbiano orari diversi.
Scommessa n. 1
Comportati istintivamente, vai a vedere il risultato ogni due minuti o ogni 30 secondi o come preferisci. Per ogni volta che guardando il risultato, provi quel brivido di soddisfazione o di incazzatura, scrivi una X su un foglio.
Al termine della partita, può accadere che:
- sei felice come una pasqua: la tua scommessa è stata centrata, però magari per 89 minuti il risultato live era quello che ti faceva saltare la scommessa. Ergo, hai vissuto 89 minuti di puro odio!
- sei incazzato come una bestia: la scommessa è saltata! La cosa assurda è che l’avevi presa fino all’80’, poi è entrato quello stronzo di Pincos Pallinos che ha fatto una doppietta e ti ha fatto saltare il risultato!
Ora conta tutte le X che hai segnato e sappi che ognuna di queste corrisponde ad un quarto d’ora di vita in meno! No dai scherzo, non esageriamo… Però il punto è che per 1 SOLA SCOMMESSA hai accumulato tanto di quello stress che ti altera tutto, ti altera la giornata, l’umore, i rapporti interpersonali ecc.
Scommessa n. 2
Adesso invece, proviamo a fare le cose diversamente. Scommetti sulla tua partita e mentre si disputa l’incontro fai altro.
Esci con i tuoi amici, dedicati ad una lettura, fai sport, fai qualunque cosa facendo finta che quella scommessa non esista. Ma anche se esistesse, ripetiti che a te non cambia assolutamente nulla. Non tocca minimamente la tua vita!
Quando la partita si è conclusa, vai a controllare come è andata.
Anche in questo caso può succedere che:
- esito OK: il risultato è quello che ti fa vincere la scommessa, dai una rapida occhiata a come si è arrivati a quel risultato per capire se la tua analisi pre-match era corretta e stop. Non provi emozioni eclatanti che vadano ad influenzare tutta la tua vita
- esito KO: magari ti accorgi che il risultato è saltato negli ultimi minuti, il che sicuramente non ti farà piacere. Ma tu sai che combatti contro la varianza e questo non può che farti essere ottimista, perché la tua analisi non si è totalmente manifestata solo per un fattore fisiologico che da professionista conosci benissimo. Il tuo malumore, se c’è, è destinato a durare pochi istanti
Risultato del test
Adesso moltiplica quel fattore di stress dell’esperimento 1 per 300-400 o 500 singole all’anno. Prova ad immaginare in che misura l’attività di scommettitore professionista possa danneggiarti.
Adesso capisci il perché di quella frase obbligatoria nelle pubblicità dei bookmaker?
Vorrei farti notare anche un altro aspetto: ipotizza che sia la scommessa n.1 che la scommessa n.2 siano andate bene. Tu saresti arrivato allo stesso identico risultato, pur subendo un’ondata psicologica totalmente diversa.
E’ come se per andare a prendere il pane sotto casa, decidessimo di prendere l’aereo, andare a New York, tornare e solo dopo passare dal negozio.
Non ti pare una cosa un po’ folle? Ovviamente lo capisco, siamo fatti di emozioni e di curiosità, il problema è che in questo lavoro le emozioni e soprattutto la curiosità devono tendere a zero!
Capisci quanto è importante riuscire ad avere un approccio distaccato alle scommesse e far sì che siamo noi a controllare le nostre emozioni e non che siano le nostre emozioni a controllarci?
Scommettitore professionista: conclusioni
Il mindset è una materia molto complessa, infatti fin qui mi sono limitato a descriverti mediante esempi reali quanto possa incidere sul nostro successo. Ci sarebbe ancora tanto da dire: posso dimostrarti con i numeri quanto può farci perdere a livello economico la mancanza di mindset nelle scommesse.
Il focus di questo articolo, che spero terrai a mente da qui in avanti è che:
Chi ha fatto questo articolo è un genio e sicuramente un professionista. È un esempio assolutamente calzante quello di non seguire la partita! È chiaro che la curiosità è tantissima, e non sarà certo facile le prime volte non seguire la partita, ma con molto lavoro su se stessi può essere sicuramente una strada da percorrere e che aiuta a livello psicologico!
Ciao Ignazio, grazie per i complimenti! Quello che dici è assolutamente vero e ci siamo passati tutti. Bisogna entrare nell’ottica che la parte davvero difficile sta nel cominciare a riprogrammare la propria mente. Se questo lavoro viene fatto nel giusto modo, poi non sarà più difficile, semplicemente perché certe ‘cattive abitudini’ non saranno più parte di noi!
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